Primo stadio (45 minuti):
stai in piedi, con i piedi alla larghezza delle spalle, chiudi gli
occhi. Apri la bocca e inizia a respirare rapidamente nei chakra, i tuoi
centri energetici. Inizia con il centro più basso, il primo chakra. Ogni
volta che senti la campanella, muovi il respiro verso l'alto, nel chakra
successivo. Il tuo respiro dovrebbe farsi più rapido e sottile mentre ti
muovi verso l'alto attraverso ogni chakra. Permetti al tuo corpo di
essere morbido e rilassato. Puoi muoverti, scuoterti, fare qualsiasi
movimento delicato che dia supporto al tuo respiro. Giunto al settimo
chakra, sentirai il suono di tre campanelle. A questo punto attraverso
il respiro torna lentamente giù al primo chakra attraversando tutti i
sette chakra. Hai circa due minuti per ritornare al primo chakra.Questo
ciclo si ripete tre volte.
Secondo stadio (quindici minuti):
siedi con gli occhi chiusi, in silenzio,
immobile, e osserva qualsiasi cosa accada dentro di te.
Questa meditazione apre e dà
consapevolezza ed armonia ai chakra attraverso l'uso di suoni fatti con
la voce insieme alla musica. Questa meditazione può condurti a profonda
pace e silenzio interiore sia che tu emani i tuoi suoni con la voce o
sia attraverso l'ascoltare ed il sentire i suoni dentro di te. E' una
meditazione che può essere fatta a qualsiasi ora.
Posizione e funzione dei chakra
1. Il primo chakra è situato al centro della parte bassa del
bacino, a metà tra la base della spina dorsale dietro, e l’osso pubico
davanti. Le funzioni di questo chakra includono la sessualità, la
connessione con la terra, la coordinazione fisica e la sopravvivenza.
2. Il secondo chakra è localizzato proprio sotto l’ombelico. La
sua funzione concerne la sensualità, l’abilità di sentire le emozioni e
di sentirsi appagati.
3. Il terzo chakra è nella zona del plesso solare, sopra
l’ombelico e sotto la cassa toracica. Dà vitalità, potere, la forza per
esprimere le emozioni e l’integrità per essere se stessi.
4. Il quarto chakra è nel mezzo del petto, nell’area dello
sterno. Le sue funzioni sono amore incondizionato e pace; rende capaci
di amare se stessi e gli altri incondizionatamente.
5. Il quinto chakra è nella zona della gola. Le sue funzioni
sono: creatività, ricettività e abilità di comunicare.
6. Il sesto chakra, il terzo occhio, si trova nel centro della
testa, dietro lo spazio che c’è tra le sopracciglia. Dona la visione
interiore, l’intuizione e l’abilità di conoscere se stessi.
7. Il settimo chakra è appena all’interno della sommità della
testa, e si estende sopra la testa stessa. E’ l’apertura verso la
coscienza universale.
Primo stadio (45 minuti di musica):
Puoi restare in piedi, sederti
comodamente oppure sdraiarti, se preferisci. Fai in modo di tenere la
schiena dritta e il corpo morbido. Respira nella pancia piuttosto che
nel torace. I suoni devono essere prodotti con la bocca aperta e la
mascella rilassata, e la bocca deve essere tenuta sempre aperta. Chiudi
gli occhi e ascolta la musica; se vuoi, inizia a emettere suoni nel
primo chakra. Puoi tenere una singola nota, oppure variare più note.
Lascia che sia la musica a guidarti. Mentre ascolti la musica o i suoni
da te prodotti, senti questo suono pulsare proprio al centro del tuo
chakra, e fallo anche se all'inizio ti sembra solo immaginazione. Osho
ha suggerito che attraverso l'immaginazione ci possiamo "sintonizzare
con qualcosa che esiste davvero". Quindi continua con la meditazione
anche se ti sembra di stare solo immaginando i chakra. Con la
consapevolezza l'immaginazione può condurti a farti provare la
vibrazione interiore di ogni centro. Dopo aver fatto i suoni nel primo
chakra, sentirai la musica cambiare ad una tonalità più alta - questa è
l'indicazione di iniziare ad ascoltare e sentire i suoni nel secondo
chakra. Se vuoi, puoi continuare a fare i suoni con la voce. Questo
processo viene ripetuto su per tutti i chakra sino al settimo.
Muovendoti di chakra in chakra, alza la tonalità dei tuoi suoni. Dopo
aver concluso con il settimo chakra, la tonalità scenderà di un grado
alla volta attraverso tutti i chakra. Mentre ascolti i suoni scendere di
tonalità, ascolta ogni chakra e fai i suoni. Senti che l'interno del tuo
corpo diventa cavo come una canna di bambù, e permetti ai suoni di
risonare dalla cima del tuo capo fino alla base del tuo corpo. Al
termine della sequenza ci sarà una breve pausa, poi inizierà una nuova
sequenza. Questa salita e discesa sarà ripetuta tre volte, per un totale
di circa 45 minuti. Quando sarai familiare con questa meditazione potrai
aggiungervi una nuova dimensione attraverso la visualizzazione. Mentre
ti focalizzi su ogni chakra permetti che appaiano delle immagini nella
tua immaginazione. Non c'è bisogno di creare immagini, sii solo
ricettivo a qualsiasi cosa appaia. Potranno essere colori, scene della
natura. Ciò potrà giungere alla tua consapevolezza in forma visiva, ma
anche in forma di pensiero se ciò per te è più naturale. Potrai ad
esempio pensare "oro", oppure vederne il colore nella tua immaginazione.
Secondo stadio (quindici minuti di silenzio):
terminata l'ultima sequenza di
suoni, siedi o sdraiati con gli occhi chiusi. Resta in silenzio e non
focalizzarti su nulla in particolare. Permettiti di essere consapevole,
e osserva qualsiasi cosa accada dentro di te. Rilassati e rimani
testimone, senza giudizio.
Devavani è la voce divina che
prende vita e parla attraverso colui che medita; egli diventa un vaso
vuoto, un canale, un tramite. Questa meditazione si compone di quattro
stadi di 15 minuti ciascuno. Per tutto il tempo tieni gli occhi chiusi.
Primo stadio (quindici minuti ):
siedi tranquillo, e ascolta la musica.
Secondo stadio (quindici minuti
): inizia a produrre questi suoni senza senso.
Ad esempio "la, la, la", e continua finché in te non prendono forma
altri suoni, che non ti sono famigliari ma che assomigliano a parole.
Questi suoni devono venire da quella parte ormai dimenticata del
cervello che hai usato nell'infanzia, prima di imparare a parlare.
Assumi un'intonazione pacata, discorsiva: non piangere, non urlare, non
ridere, non gridare.
Terzo stadio (quindici minuti ):
alzati in piedi e continua a parlare,
lasciando che il tuo corpo si muova dolcemente con quei suoni. Se il tuo
corpo sarà rilassato, le energie sottili creeranno un Lathian, o
movimento vibrazionale spontaneo, che esula dal tuo controllo.
Quarto stadio (quindici minuti ):
tenendo gli occhi chiusi, sdraiati e rimani
immobile.
La mente è molto seria, e la
meditazione è assolutamente non seria. Quando dico questo potreste
rimanere stupiti, perché la gente insiste nel parlare della meditazione
in modo molto serio. Di fatto la meditazione non è una cosa seria: è un
semplice gioco; allegro, sincero, ma non è serio. Non assomiglia al
lavoro, ma al gioco. Il gioco è puro piacere: non è un'azione motivata e
con un orientamento, al contrario è un puro e semplice fluire
dell'energia.
La Meditazione Dinamica dura un’ora ed è divisa in cinque
stadi. Può essere fatta da soli, ma sarà ancora più potente se fatta con
altri. È un’esperienza individuale, quindi non dovresti prestare alcuna
attenzione a chi è intorno a te e dovresti tenere gli occhi chiusi per
tutta la durata, meglio ancora se con una mascherina per gli occhi. È
meglio farla a stomaco vuoto e indossare abiti larghi e comodi.
“Questa è una meditazione in cui devi essere sempre
sveglio, consapevole, cosciente. Qualsiasi cosa tu faccia, resta un
osservatore. Non perderti. Mentre respiri potresti dimenticare. Potresti
diventare tutt’uno con il respiro a tal punto da dimenticarti
l’osservatore. Ma allora hai perso l’occasione.
Respira il più velocemente possibile, il più
profondamente possibile; mettici tutta la tua energia eppure rimani
ancora un osservatore. Osserva ciò che accade come se tu fossi solo uno
spettatore, come se tutto stesse accadendo a qualcun altro, come se
tutto stesse accadendo nel corpo mentre la consapevolezza osserva e
rimane centrata.
Questo osservare deve continuare in tutti e tre i primi
stadi. E, quando tutto si ferma, e nel quarto stadio sei diventato
assolutamente inattivo, come ghiacciato, allora questa consapevolezza
arriverà al culmine”. Osho
Primo stadio: 10 minuti
Respira in modo caotico attraverso il naso,
concentrandoti sull’espirazione. Il corpo si prenderà cura
dell’inspirazione. Fallo con quanta più velocità e forza ti è possibile
- e poi ancora un po’ di più, finché letteralmente diventi il respiro.
Usa i movimenti naturali del corpo per accumulare energia. Sentila
crescere, ma non esprimerla durante il primo stadio.
Secondo stadio: 10 minuti
Esplodi! Butta fuori tutto ciò che hai bisogno di
esprimere. Impazzisci completamente. Urla, piangi, grida, scuotiti,
danza, canta, ridi, rotolati di qua e di là. Non trattenere nulla;
lascia che tutto il corpo sia in movimento. All’inizio può essere utile
anche recitare un po’. Non permettere mai alla mente di interferire con
ciò che accade. Sii totale, mettici tutto il cuore.
Terzo stadio: 10 minuti
Con le braccia levate, salta su e giù gridando il mantra
“Hu, Hu, Hu!” facendolo nascere dalla pancia, non dalla gola. Ogni volta
che ricadi – sulle piante dei piedi – lascia che questo suono martelli
in profondità il centro sessuale. Dai tutto ciò che hai, esaurisciti
completamente.
Quarto stadio: 15 minuti
Stop! Bloccati dovunque ti trovi, in qualsiasi posizione.
Non cambiare affatto la posizione del corpo. Un colpo di tosse, un
movimento – tutto potrebbe dissipare il flusso dell’energia, e il tuo
sforzo andrebbe perso. Sii testimone di tutto ciò che ti accade.
Quinto stadio: 15 minuti
Celebra con la danza, per esprimere la tua gratitudine
verso il tutto. Porta con te questa gioia per tutto la giornata.
Se dove mediti non è possibile fare rumore, puoi usare
questa alternativa silenziosa: Invece di buttare fuori i suoni, lascia
che la catarsi nel secondo stadio accada tramite i movimenti del corpo.
Nel terzo stadio, il suono “Hu!” può essere martellato all’interno
silenziosamente.
Resta in uno stato d'animo
festoso. Non stai facendo nulla di serio:stai solo giocando, giochi con
la tua energia vitale, giochi con la tua bioenergia: lascia che si muova
spontaneamente. Così come il vento soffia e il fiume scorre anche tu
fluisci e stai soffiando. Percepisci questo stato dell'essere e gioca.
Ricorda sempre questa parola 'giocosità', con me è una cosa essenziale.
Osho suggerisce che il momento migliore per fare questa
meditazione è il mattino presto al risveglio e la notte prima di
addormentarsi. Osho descrive la meditazione come segue:
Sdraiati semplicemente sulla schiena, come se fossi sul
tuo letto. Chiudi gli occhi. Quando inspiri, visualizza molta luce che
entra nel tuo corpo dalla tua testa, come se vicino alla tua testa fosse
sorto un sole - una luce dorata che si riversa nella tua testa. Tu sei
semplicemente vuoto e la luce dorata si riversa nella tua testa, e si
muove, si muove, profondamente, sempre di più, sino ad uscire dal corpo
attraverso le dita dei tuoi piedi.
E quando espiri, visualizza un'altra cosa: oscurità che
entra dalle dita dei tuoi piedi, e sale, ed esce attraverso la tua
testa. Fai dei lenti e profondi respiri, questo ti aiuterà a
visualizzare. Va molto piano.
Lascia che lo dica di nuovo: Inspirando, lascia che una
luce dorata entri in te dalla tua testa, poiché è lì che il Fiore d'Oro
attende. La luce dorata sarà di aiuto. Purificherà tutto il tuo corpo e
lo renderà assolutamente pieno di creatività.. Questa è energia
maschile. Poi, mentre espiri, permetti che un'oscurità, la più scura che
puoi immaginare, come una notte buia, venga su come un fiume dalla punta
dei tuoi piedi - questa è energia femminile, ti darà pace, ti renderà
ricettivo, ti calmerà e ti darà riposo - e lascia poi che esca dalla
testa. Poi inspira ancora, e la luce dorata entra. Fallo per venti
minuti al mattino presto. E un altro momento ottimale per fare questa
meditazione e la notte, quando vai a letto. Sdraiati e rilassati per
qualche minuto. Quando senti che stai iniziando a vacillare tra la
veglia e il sonno, proprio in quel punto, ripeti il procedimento e va'
avanti per venti minuti. Se ti addormenti prima di finirlo è anche
meglio, perchè l'impatto resterà nel tuo subconscio continuando a
lavorare. E dopo un periodo di tre mesi sarai sorpreso:l'energia che
costantemente si addensava attorno al tuo muladhar, al tuo centro
sessuale, ora va verso l'alto.
Questa tecnica, da fare di sera, è divisa in quattro
stadi di quindici minuti ciascuno. I primi due sono una preparazione per
il Latihan spontaneo del terzo stadio. Se la respirazione è fatta
correttamente nel primo stadio, l’ossido di carbonio che si forma nel
flusso sanguigno ti farà sentire come se fossi in cima al Gourishankar
(il monte Everest).
Primo stadio: 15 minuti
Mettiti seduto a occhi chiusi. Inspira profondamente
attraverso il naso, riempiendo i polmoni. Trattieni il respiro più che
puoi, poi espira con dolcezza attraverso la bocca, e tieni i polmoni
vuoti il più a lungo possibile. Continua questo ciclo si respirazione
per tutto il primo stadio.
Secondo stadio: 15 minuti
Ritorna alla respirazione normale e guarda con un sguardo
non fisso, non focalizzato la fiamma di una candela o una luce blu
lampeggiante. Tieni il corpo fermo.
Terzo stadio: 15 minuti
Tenendo gli occhi chiusi, alzati in piedi e lascia che il
corpo sia rilassato e ricettivo. Permettigli di muoversi con dolcezza in
qualunque modo desideri. Non fare il movimento, permetti solo che accada
con dolcezza e con grazia.
Quarto stadio: 15 minuti
Sdraiati e rimani silenzioso e tranquillo, a occhi
chiusi.
Quando il tuo sforzo decade,
all'improvviso è presente la meditazione. Quando tu non ci sei, solo
allora la meditazione può accadere. Quando sei semplicemente qui e ora,
senza far nulla in particolare, quando sei un semplice essere, accade.
Allora verrà come un'onda e quelle onde si susseguiranno sempre più
travolgenti. Sarà come una tempesta, alla fine, e ti porterà via, in una
realtà completamente nuova.
Questa meditazione dura un’ora e ha quattro stadi, tre
accompagnati da musica, e l’ultimo in silenzio.
La Kundalini è come una doccia di energia, che con
dolcezza ti scuote e ti libera da tutti gli eventi della giornata,
lasciandoti più fresco e leggero.
Primo stadio: 15 minuti
Rimanendo rilassato, lascia che il corpo si scuota e
senti l’energia che sale a partire dai piedi. Lascia andare ogni parte
di te e diventa lo scuotimento. Gli occhi possono essere chiusi o
aperti.
“Lascia che lo scuotimento accada, non farlo tu. Stai in
piedi in silenzio, senti il movimento arrivare, e quando il corpo
comincia a tremare, aiutalo ma non farlo tu. Goditi il movimento,
sentine l’estasi, permettilo, sii ricettivo e dagli il benvenuto, ma non
farne una questione di volontà.
Se lo forzi, diventa un esercizio fisico, corporeo. Ci
sarà lo scuotimento ma sarà solo alla superficie, non penetretà dentro
di te. All’interno rimarrai solido, come una roccia. Resterai un
manipolatore, uno che ‘fa’, e il corpo potrà solo seguire. Ma il punto
non è il corpo, il punto sei tu.
Quando ti dico di scuoterti, voglio dire che la tua
solidità, il tuo essere simile a una roccia dovrebbe essere scosso fino
alle fondamenta in modo da diventare liquido, fluido, in modo da
sciogliersi e da fluire. E quando il tuo essere, simile a una roccia,
diventa liquido, il corpo lo seguirà. Allora rimane solo lo scuotimento.
Allora non c’è nessuno che lo faccia; accade da solo. Allora colui che
‘fa’ non c’è più.” Osho
Secondo stadio: 15 minuti
Danza liberamente, come ti piace, e lascia che il corpo
si muova come vuole. Di nuovo, gli occhi possono essere aperti o chiusi.
Terzo stadio: 15 minuti
Chiudi gli occhi e rimani fermo e silenzioso, seduto o in
piedi, osservando da testimone tutto ciò che accade dentro e fuori di
te.
Quarto stadio: 15 minuti
Sdraiati e rimani fermo e silenzioso, a occhi chiusi.
Questa è un’altra tecnica di grande efficacia, che crea
un circolo di energia che ti porta a ‘centrarti’ in modo naturale. È
formata da quattro stadi di 15 minuti ciascuno.
Primo stadio: 15 minuti
Inizia a correre sul posto, a occhi aperti, iniziando
piano, per poi aumentare gradualmente la velocità. Porta le ginocchia
più in alto possibile. Respirando in modo regolare e profondo metterai
in movimento la tua energia. Dimentica il corpo e dimentica la mente.
Non fermarti.
Secondo stadio: 15 minuti
Siediti a occhi chiusi, tenendo la bocca socchiusa e
rilassata. Inizia a ruotare il busto dolcemente, come una canna mossa
dal vento. Senti il vento che ti fa oscillare da una parte e dall’altra,
avanti e indietro, in ogni direzione. In questo modo, le energie
risvegliate dal primo stadio verranno guidate fino al centro energetico
situato nella zona dell’ombelico.
Terzo stadio: 15 minuti
Sdraiati sulla schiena e, mantenendo la testa immobile,
apri gli occhi e falli ruotare in senso orario con un movimento ampio
come se stessi seguendo le lancette di un grande orologio, il più
velocemente possibile. È importante che la bocca rimanga socchiusa, la
mascella rilassata e il respiro leggero e regolare. Questo porterà le
energie di centratura nel terzo occhio.
Quarto stadio: 15 minuti
Sdraiati e resta in silenzio e immobile, a occhi chiusi.
La meditazione Nadabrahma dura un’ora ed è divisa in tre
stadi. È una tecnica di meditazione da seduti, in cui il suono ‘mmmm’ e
i movimenti delle mani creano un equilibrio interiore, un’armonia tra
corpo e mente. Può essere fatta in qualunque momento della giornata,
meglio se a stomaco vuoto e rimanendo inattivi per almeno quindici
minuti dopo la fine.
“Quindi nella Nadabrahma ricorda questo: lascia che corpo
e mente siano totalmente uniti, ma tu ricordati di essere un testimone,
un osservatore. Allontanati da loro, lentamente e facilmente, senza
lotta o conflitto, come se uscissi dalla porta sul retro. Loro vengono
nutriti, tu esci e guarda dall’esterno....” Osho
Primo stadio: 30 minuti
Siedi in posizione rilassata a occhi chiusi. A bocca
chiusa, inizia a fare il suono ‘mmmmm’, abbastanza forte da poter essere
sentito dagli altri, se stai facendo la meditazione con altre persone.
Questo creerà una vibrazione nel corpo. Puoi anche visualizzare un bambù
cavo o un altro contenitore colmo solo della vibrazione del suono che
stai facendo. Arriverà un punto in cui il suono continua da solo e tu
diventi l’ascoltatore. Non c’è bisogno di respirare in modo particolare,
e puoi cambiare l’altezza del suono e muovere il corpo dolcemente e con
lentezza, se senti di farlo.
Secondo stadio: 15 minuti
Questo stadio è diviso in due parti di sette e minuti e
mezzo ciascuna. Nella prima parte muovi le mani, con i palmi all’insu,
in un movimento circolare verso l’esterno. Inizia all’ombelico e muovi
entrambe le mani in avanti per poi dividerle creando due grandi cerchi
speculari a destra e a sinistra. Il movimento dovrebbe essere così lento
che a volte può sembrare che le mani siano ferme. Senti che stai dando
energia all’universo. Dopo sette minuti e mezzo, la musica cambia e tu
giri le mani con i palmi all’ingiù, e inizi a muoverle nella direzione
opposta. Ora le mani si avvicineranno l’una all’altra all’ombelico e si
divideranno andando all’esterno verso i lati del corpo. Senti che stai
assorbendo energia. Come nel primo stadio, non bloccare gli eventuali
movimenti lenti e dolci del resto del corpo.
Terzo stadio: 15 minuti
Rimani seduto assolutamente silenzioso e tranquillo.
Questa è una meditazione di danza che dura 65 minuti ed è
divisa in tre stadi, accompagnati da musica originale.
La strada scelta da questa tecnica per andare dentro è lo
scomparire nella danza e poi il rilassarsi nel silenzio e nella quiete.
“Dimenticati il danzatore, il centro dell’ego; diventa la
danza. Questa è la meditazione. Danza con tanta profondità che ti
dimentichi completamente che ‘tu’ stai danzando e inizi a sentire che
sei la danza. La divisione deve scomparire, allora diventa una
meditazione.
Se c’è una divisione, allora è solo un esercizio fisico;
va benissimo, è una cosa sana, ma non puoi chiamarlo spirituale. È solo
una danza. La danza in se stessa è una bella cosa – per quello che può
fare, va benissimo. Dopo, ti senti fresco, giovane. Ma non è ancora
meditazione. Il danzatore deve andarsene, finché rimane solo la
danza.... Non rimanere distaccato, non essere solo uno spettatore.
Partecipa!
E sii giocoso. Ricorda che con me la parola ‘giocoso’ ha
un’importanza fondamentale”. Osho
Primo stadio: 40 minuti
Tenendo gli occhi chiusi, danza come se fossi posseduto.
Lascia che sia l’inconscio a prendere completamente il controllo. Non
cercare di controllare i movimenti o di essere testimone di ciò che
accade. Sii totale nella danza.
Secondo stadio: 20 minuti
Sdraiati immediatamente e resta a occhi chiusi,
silenzioso e tranquillo.
Terzo stadio: 5 minuti
Danza e celebra la tua gioia.
Questa meditazione, di origine
gurdjieffiana, è una danza ottima per centrarsi e un'eccellente
preparazione per la whirling, la danza circolare dei Sufi. La sua durata
è di un'ora e comprende tre stadi.
Primo stadio (30 minuti di
musica): in piedi, poni la mano sinistra sul
cuore e la destra sulla pancia. Ascolta la musica e sintonizzati con il
ritmo del tuo respiro.
Posizione di partenza: poni entrambe
le mani sulla pancia, inspira attraverso il naso e solleva le mani verso
il cuore. Espira in modo udibile attraverso la bocca e allunga in avanti
mano e piede destri, mentre la mano sinistra ritorna alla pancia.
Ritorna alla posizione di partenza. Ripeti la sequenza di respiro e
movimento portando in avanti mano e piede sinistri e ritornando alla
posizione di partenza. Ripeti nuovamente la sequenza allungando mano e
piede destri di lato, a 90 gradi e ritornando alla posizione di
partenza. Di nuovo la stessa sequenza con una svolta a 90 gradi a
sinistra e ritorno alla posizione di partenza. Nella sequenza successiva
compi una svolta di 180 gradi verso destra muovendo mano e piede destri,
quindi ritorna alla posizione di partenza. Ripeti la svolta di 180 gradi
verso sinistra, muovendo mano e piede sinistri. Ricorda di far sempre
partire il movimento dal tuo centro, l'hara, e usa la musica per stare
al giusto ritmo. I movimenti dovrebbero susseguirsi in maniera fluida, e
non diventare automatici. La danza inizia lentamente e il ritmo va
crescendo di intensità.
Secondo stadio (15 minuti di
musica): inizia a girare su te stesso in senso
antiorario, con gli occhi socchiusi, tenendo le braccia aperte con il
palmo destro volto verso l'alto e il sinistro verso il basso. Respira
normalmente e lasciati assorbire dal movimento. Se girare in senso
antiorario ti disturba, cambia la direzione e la posizione delle mani.
Se avverti un senso di nausea, focalizzare lo sguardo sulla mano o sul
pollice sinistro può esserti d'aiuto. Se il corpo si lascia cadere a
terra da solo va benissimo. Per concludere la whirling rallenta la
velocità e lascia che le mani si incrocino sul petto.
Terzo stadio (15 minuti ):
silenzio. Stenditi a terra, preferibilmente sulla
pancia, gli occhi chiusi. Vai
dentro di te, diventa un testimone.
Ogni parte verrà scandita dal suono di un tamburo....
Questa meditazione è costruita
specificamente per aiutare a espellere tutto quel pattume fastidioso che
abbiamo nella mente, in modo che il testimone, quel silente osservare
che è meditazione, possa accadere. Negli ultimi mesi, prima che
smettesse di parlare, Osho concluse tutti i suoi discorsi serali con
questa meditazione.
Primo stadio: Gibberish, o
emissione di suoni senza senso : seduto o in
piedi, chiudi gli occhi e comincia a fare suoni senza senso - il
gibberish. Fai i suoni che vuoi, ma non usare un linguaggio, o parole
che conosci. Lasciati lo spazio per esprimere qualsiasi cosa che abbia
bisogno di essere espressa dentro di te. Butta fuori ogni cosa, diventa
pazzo consapevolmente. La mente passa in termini di parole; il gibberish
aiuta a rompere questi modelli di continua verbalizzazione. Senza
sopprimere i tuoi pensieri, li butterai fuori in questa meditazione.
Tutto è permesso: puoi cantare, piangere, urlare, gridare, bofonchiare,
parlare. Lascia che il tuo corpo faccia tutto quello che vuole: saltare,
sdraiarsi, camminare, sedersi, scalciare e così via. Non permettere che
ci siano degli intervalli. Se non riesci a trovare dei suoni con i quali
fare il gibberish, semplicemente ripeti la la la, ma non stare in
silenzio.
Secondo stadio: essere un
testimone: siedi assolutamente immobile e in
silenzio, rilassato. Raccogli in te tutta la tua energia. Lascia che i
tuoi pensieri si allontanino sempre più da te, e concediti di cadere nel
profondo silenzio e nell'intima quiete che esiste nel centro del tuo
essere. Sii consapevole e totalmente presente nel momento.
Terzo stadio: lasciarsi andare:
lascia che il tuo corpo ricada all'indietro
fino a terra, senza fare sforzi né controllarlo. Mentre sei sdraiato,
continua a essere un testimone consapevole di non essere il corpo, né la
mente: sei qualcosa di separato da entrambi. Viaggiando sempre più a
fondo nel tuo essere, a un certo punto arriverai a toccare il tuo
centro. Tieni gli occhi chiusi.
La non mente è intelligenza. La
mente è puro farfuglio, privo di intelligenza. Io ti chiedo di espellere
la mente e tutta la sua attività in modo che tu possa restare puro,
ripulito, trasparente, percettivo.
Osho - This,
This, A Thousand Times This
Shiva Netra (l'Occhio di Shiva) è una meditazione sul
terzo occhio, composta da due stadi che si ripetono tre volte, per un
totale di sei stadi di 10 minuti ciascuno.
Primo stadio (10 minuti di musica):
siedi perfettamente immobile e osserva una luce blu con
lo sguardo sfocato.
Secondo stadio (10 minuti di musica):
chiudi gli occhi e ondeggia lentamente e dolcemente da
una parte all'altra.
Ripetere i due stadi, alternandoli, per tre volte.
Siedi in silenzio e comincia a osservare il tuo respiro.
Il punto di osservazione più semplice è all'entrata del naso. Quando il
respiro entra, avvertine il contatto all'inizio del condotto nasale:
osservalo da quel punto. Il contatto sarà più facile da osservare, il
respiro sarebbe troppo sottile: all'inizio limitati ad osservarne il
contatto. Il respiro entra e tu lo senti entrare: osservalo. E poi
accompagnalo, seguilo. Scoprirai che a un certo punto si arresta. Si
ferma da qualche parte vicino all'ombelico; per un attimosi arresta.
Quindi, risale verso l'esterno: seguilo, di nuovo percepisci il contatto
del respiro che fuoriesce dal naso. Seguilo, accompagnalo verso
l'esterno: di nuovo arriverai a un punto in cui per un attimo brevissimo
il respiro si arresta. E il ciclo riprende un'altra volta.
Inspirazione, pausa, espirazione, pausa, inspirazione,
pausa. Dentro di te quella pausa è il fenomeno più misterioso. Quando il
respiro è entrato in te e si è fermato, non c'è nessun movimento: quello
è l'attimo in cui si può incontrare Dio. Oppure quando il respiro esce e
poi si arresta, e non esiste alcun movimento.
Ricorda, non lo devi arrestare tu: si ferma da solo. Se
lo interrompi volontariamente, quell'istante ti sfuggirà, perché colui
che agisce interferirà e scomparirà il testimone. Tu non devi
interferire. Non devi alterare il ritmo della respirazione, non devi né
inalare né esalare. Non è come il Pranayama dello yoga, dove tu
intervieni per controllare il respiro. Non è la stessa cosa. Non alteri
affatto il respiro, lasci spazio al suo fluire naturale, alla sua
naturalezza. Lo segui quando esce e lo segui quando entra.
E presto ti accorgerai dell'esistenza di due pause. In
queste due pause si trova la porta. E in quelle due pause perverrai alla
comprensione, vedrai che il respiro in se stesso non è vita, forse è
nutrimento per la vita, come altri cibi, ma non è la vita. Perché quando
il respiro si arresta tu sei presente, assolutamente presente: sei
perfettamente consapevole, assolutamente cosciente. E anche se il
respiro si è arrestato, se il respiro non c'è più, tu ci sei ancora.
Trova un luogo comodo dove sederti per 45-60 minuti. E'
bene sedere alla stessa ora e nello stesso punto ogni giorno, ma non
necessariamente in un posto silenzioso. Sperimenta finché non trovi la
situazione in cui ti senti a tuo agio. Puoi fare una o due sedute al
giorno, ma non fare mai una seduta se non è trascorsa almeno un'ora da
quando hai mangiato, e aspetta almeno un'ora dopo la seduta, prima di
andare a dormire.
E' importante sedersi con la testa e la schiena erette.
Gli occhi devono restare chiusi e il corpo deve essere il più fermo
possibile. Puoi usare un seggiolino da meditazione o una sedia, oppure
dei cuscini sistemati come meglio credi.
Non esiste una tecnica di respirazione particolare: va
benissimo il respiro naturale. La Vipassana si basa sulla consapevolezza
del respiro, per cui si devono osservare semplicemente l'inspirazione e
l'espirazione in qualsiasi punto del corpo in cui si riesce ad
avvertirne maggiormente la sensazione: all'altezza del naso o dello
stomaco o del plesso solare.
Vipassana non è concentrazione e non si tratta di
osservare il respiro per un'ora intera. Quando affiorano pensieri,
emozioni o sensazioni, oppure quando sorge in te la consapevolezza di un
suono, di un odore, o della brezza all'esterno, lascia semplicemente che
la tua attenzione li segua. Qualsiasi cosa affiori può essere osservata
come una nuvola che scorre nel cielo: non ti ci devi attaccare, né la
devi respingere. Ogni volta che puoi scegliere cosa osservare, torna
alla consapevolezza del respiro.
Ricorda, non devi aspettarti nulla di speciale. Non
esiste successo né fallimento, né vi sarà progresso. Non c'è nulla da
capire o da analizzare, ma possono insorgere intuizioni di qualunque
tipo. Le domande e i problemi possono essere visti come misteri con cui
divertirsi.
Whirling, la danza roteante dei
Sufi, è una delle tecniche di meditazione più antiche che esistano, e
una delle più potenti. Scende a profondità tali, che una sola esperienza
può trasformarti completamente. Ruota semplicemente su te stesso, con
gli occhi aperti, come fanno i bambini, come se il tuo essere interiore
fosse diventato un centro e tutto il tuo corpo una ruota, la ruota del
vasaio che gira e rigira... tu sei al centro, ma tutto il corpo ruota
intorno a te.
Si consiglia di non mangiare e di
non bere nelle tre ore che precedono la meditazione. E' meglio essere a
piedi scalzi ma indossare un buon paio di calze, e indossare un vestito
molto comodo. La meditazione si divide in due stadi, uno di rotazione e
uno di riposo.
Primo stadio (45 minuti di musica):
La rotazione va effettuata in senso
antiorario, restando fermi nello stesso punto; le braccia sono aperte,
il palmo della mano destra è rivolto in alto e quello della mano
sinistra è rivolto in basso. Chi non si sente a suo agio ruotando in
direzione antioraria può ruotare in senso orario, e in tal caso il palmo
della mano destra è rivolto in basso e viceversa. Per i primi 15 minuti
ruota lentamente. Poi aumenta gradatamente la velocità nei successivi
trenta minuti, finchè non verrai rapito dalla rotazione e diventerai un
turbine di energia. Al centro, però, il testimone sarà immobile e
silente. Quando la rotazione sarà così veloce da non permetterti più di
stare in piedi, il corpo cadrà da solo. Non decidere quando cadere, e
non tentare di controllare la caduta: se il tuo corpo è rilassato,
atterrerai con leggerezza e la terra assorbirà la tua energia.
Secondo stadio (15 minuti ):
Una volta caduto, ha inizio la
seconda parte della meditazione. Girati immediatamente sullo stomaco in
modo che l'ombelico sia a contatto con il suolo o, se sei scomodo in
questa posizione, rimani sdraiato sulla schiena. Tieni gli occhi chiusi,
rimani passivo e in silenzio.
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