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L'illuminazione
Avvicinarsi al Maestro è un modo per
diventare un Maestro
cos'altro può esistere di più gioioso,
cos'altro al mondo può dare felicità maggiore?
Se sei venuto da me per espandere la tua consapevolezza,
per rendere il tuo essere più integro,
allora non sei venuto qui per sapere di più ma per rinascere.
Sei venuto a me per riottenere la purezza
la fragranza, la bellezza della tua innocenza.
Io non sono un insegnante
e con me il sapere non ha importanza alcuna.
Io sono una semplice presenza
che ispira in te ciò che è addormentato
in modo che tu possa riconoscere te stesso,
il tuo essere, la tua vera realtà.
Io non sono qui per importi religioni di nessun tipo.
Sono qui per liberarti da ogni peso,
dal peso delle religioni e delle ideologie tutte,
sono qui per renderti un semplice silenzio abissale,
una serenità, una profondità, una vetta che tocca le stelle.
Qui vive un Maestro
e la funzione di questo posto è magica:
non è magia comune, si tratta di una magia superiore
capace di dar vita a nuovi Buddha.
Naturalmente, quando esci dalla tua oscurità alla luce
per diventare un Buddha, è impossibile non essere eccitati,
non essere estatici, non danzare.
E ricorda: se sei vivo,
da te nasceranno le stelle in te spunteranno fiori.
Ma se sei morto,
come lo sono la maggioranza delle persone su questa terra,
non ti accadrà nulla:
ai morti non accade mai nulla.
Venire da un Maestro
significa avvicinarsi alla propria innocenza,
alla ricerca della propria infanzia perduta,
alla ricerca della propria originalità,
di quel volto originale
che nello Zen ogni ricercatore è invitato a trovare:
"Trova il volto che avevi prima di nascere e che avrai dopo la tua
morte",
questo è il senso dell'intera ricerca:
la ricerca della propria individualità, la ricerca della libertà.
Osho (tratto da "Beyond Enlightenment").
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